Bocconotti di Castel Frentano – un altro boccone d’Abruzzo

Castel Frentano è un paese vicino a Lanciano, in provincia di Chieti, dove io però non sono mai stata. Il nome del comune è indissolubilmente associato al Bocconotto. Castel Frentano, infatti, pare dare i natali a questo dolce: il bocconotto Abruzzese è dunque per antonomasia di Castel Frentano dove, immancabilmente, trovasi anche e naturalmente un bocconottificio.

Scrivo “pare” perché come accade spesso per cose risalenti indietro nel tempo non si ha la certezza storica: wikipedia dice che il dolce fu inventato a fine ‘700 a Castel Frentano da una domestica per omaggiare il suo padrone goloso di caffé e cioccolato. E che all’inizio dovesse avere dimensioni più piccole tali da essere consumato in un solo boccone, appunto. Negli anni le dimensioni si sono accresciute ma gli ingredienti sono rimasti gli stessi. Il ripieno è a base di cioccolato fondente (per me al 70%), acqua, zucchero, mandorle tostate e tritate, cannella, polvere di caffé e rossi d’uovo. Mi piacerebbe in una delle prossime discese chiedere al Bocconottificio se è possibile andare a trovarli e magari farmi raccontare qualcosa in più.

Io ho conosciuto il bocconotto tramite una cara cugina di mio papà che vive a Lanciano. E lei come può omaggia i miei con i bocconotti soprattutto se sa che io sono in visita dai miei. Non ricordo che periodo fosse ma mi era venuta una voglia pazzesca di bocconotto (neanche fossi stata in stato interessante) e i miei si mobilitarono subito per recuperarmeli. Figurarsi! Che cosa gradita per loro (direi per i genitori tutti) soddisfare, nei limiti concreti e ragionevoli del possibile, un desiderio della figlia che poi vive pure lontana. Eh! Manco a dirlo. La macchina organizzativa guidata dal mio papàbuono come il pane e prodigo come pochi – si è messa subito in moto: chiamate alla cugina,  contattato il bocconottificio quindi l’agente ufficiale che gestisce i rifornimenti della zona, accordo sul giorno e l’ora…e poi? Imprevisto dell’agente: salta la fornitura ufficiale prontamente rimpiazzata da una “lampadina accesa” sulla testa di mio padre: “Ehi ma il bar Tal dei Tali ha i bocconotti di Castel Frentano tra le sue forniture. Chiamo e me li faccio mettere da parte”. E così è stato.

Intendiamoci: io avevo una gran voglia sì ma non irrinunciabile. Il punto è che quando mio padre si mette in mette di fare una cosa diventa testone come pochi. Del resto Abruzzesi siamo 🙂

Quindi ho deciso di cimentarmi in questa ricetta sì da avere sempre forniture certe in barba alle centinaia di km di lontananza dalla culla del bocconotto abruzzese. Sul mio non può esserci la cera lacca, vero, un umile tentativo di produrre un dolce di antica origine che donne di generazione in generazione producono con l’aggiunta della tecnica della farina ad occhio. E qui i più ortodossi cadranno dalla sedia ma è altresì vero che se da anni fai questo dolce l’occhio è allenato e la quantità di farina sarà sempre la stessa. Io nel mio piccolo per le personali forniture mi sono cimentata in pesi e dimensioni. Sperando che fulmine non mi colga 😉

Il fulmine non mi ha colto e i bocconotti (simil) Castel Frentano sono venuti buonissimi. Per la realizzazione ho utilizzato appositi stampini comprati in una delle sortite dai miei e su cui lascio a Max la parola 🙂

Grazie!

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Note tecniche: la ricetta l’ho presa da Taste Abruzzo tuttavia le istruzioni per la frolla sono a mio avviso meglio descritte qui. Io – sulla base della mia esperienza – mi sono ri-scritta istruzioni, indicazioni, e in più, pesi e misure… 😉

-> Questo dolce non contiene lattosio.


Partiamo in spedizione a caccia degli stampini/formine per i famosi bocconotti. Si va in ordine di probabilità di successo: prima tappa il tentacolare mercato di Cepagatti (PE), che la domenica mattina si snoda nelle vie del centro, quelle sotto la Torre Alex. Chiaramente non abbiamo cercato su Amazon (ci sono, ci sono!): il fascino della ricerca sarebbe finito sotto terra!

Ebbene, mentre gli ormai enciclopedici store online li hanno in assortimento, in tutto il fornitissimo, quasilocalissimo mercato, neanche l’ombra. Serve un piano B.

Consiglio di guerra con le parenti esperte. Nasce naturalmente un’opinione collettiva, che come sempre accade in queste situazioni non si riesce più ad attribuire a questa o quella delle partecipanti: forse il negozio “quello là”, “quello per scendere giù verso…”, forse quello potrebbe averli. Si parte per il piano B.

E’ uno di quei negozi ormai rari, “vintage” (!), che vende tutto, dalle pale alle parrucche, dalle palle alle cortine scacciamosche, dai casalinghi  ai profumi, dal concime agli omogeneizzati. Tipo i Drug Store nel selvaggio West. E ovviamente ha gli stampini per i bocconotti! Però, perché non tutto va come previsto!, per avere un assortimento così ampio, si trova necessariamente a peccare in profondità. Quindi sì, li ha, ma di misure diverse.

Dopo qualche minuto speso a capire se tra le 4 buste ce ne fossero 2 con misure uguali, la nostra eroina tituba e il nostro eroe parte in missione tecnica verso la proprietaria, rigorosamente dietro il bancone alla cassa, 2-3 corsie di scaffali più in là, con le due confezioni dal contenuto più simile. Contenuto simile ma con un bel mezzo centimetro di diametro di differenza, come riportato in etichetta, come facilmente verificabile sovrapponendoli e come ben visibile anche a occhio nudo.

– Signora, scusi, avrebbe un’altra confezione di questa misura o di questa? –

La signora, prendendo in mano le due buste: – No, ma questi sono uguali –

-ehm, no signora, vede: questi sono di 7 e questi altri di 7,5 cm di diametro. Qui sull’etichetta… –

L’onniscente signora, senza neanche guardare -No, ma quelli sbagliano a mettere l’etichetta –

-si, può darsi, ma in questo caso vede, se li metto uno contro l’altro. Uno sta nell’altro! – (evidenza schiacciante!)

-no, ma quello è un effetto ottico –  (!?!)

Abbiamo 6 formine da 7 cm. e 6 da 7,5 cm.

 

41 pensieri su “Bocconotti di Castel Frentano – un altro boccone d’Abruzzo

  1. You always make everything look so good! I am pretty sure they taste scrumptious too! I wish I was there to taste all the mouth-watering cakes and pastries. I wish I have your baking skills so I can bless my families with all these goodies too. 🙂

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    1. Oh you are so nice with me. I think it is almost a miracle you understand what I write using Google translator. One day I told an English teacher, I was speaking with, that I use Google translator for my articles and she loudly exclaimed “That is so awful” She is right! LOL
      Everything you do with love will be in any case a present for you and for people you love and who love you ❤

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  2. Non li ho mai assaggiati ma sembrano una delizia strepitosa, nella forma ricordano un po’ le apple pie in monoporzione che amo tanto… la determinazione del tuo babbo mi ha ricordato un po’ quella del mio (che calabrese era! :-)). Mi piace il tuo modo di raccontare… chi non ama cucinare forse non riesce neanche lontamente a immaginare quali straordinarie storie possa nascondere una ricetta… eppur può arrivare a nascondere delle trame da far invidia all’autore di Sherlock Holmes! 😉

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    1. Ma buongiorno e che bello trovarti qui! Mi riempie il cuore che ti piaccia come racconto, grazie!
      Hai proprio ragione: a ben guardare sembrano delle mini apple pie. Una volta “domata” la pasta ci si può davvero divertire a variare il ripieno. La tradizione ultimamente si è arricchita anche di ripieni di creme varie.
      Grazie ancora davvero 🙂

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    1. Sì hanno davvero un buon sapore. Non si mangiano più in un sol boccone come nelle intenzioni della sua inventrice (o presunta tale 🙂 ) ma restano carini da vedersi. Io mi sono controllata nella dose di zucchero al velo: tradizione vuole che lo strato sia davvero spesso. Ma nella mia piccola famiglia di 2 persone chi adora lo zucchero al velo sono io e avrei corso il rischio di mangiarne etti da sola 😉
      Un piacere per me averti anche solo di sfuggita tra le pagine dolci del mio diario.
      Buona giornata

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  3. Sicuramente buonissimi, conosco quelli pugliesi, nella forma ci somigliano tanto. mi documenterò su questi e cercherò di prepararli. Un viaggio in Abruzzo per adesso non è nei miei programmi purtroppo.

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      1. Li ho mangiati in puglia, mi pare ci fosse crema pasticcera e amarene sciroppate in mezzo. grazie dell’offerta, te la chiederò sicuramente se deciderò di farli, visto che sei cosi gentile ne approfitterò. ciao

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