Crostata di farro integrale ripiena di mele noci nocciole e sciroppo d’acero

Ognuno ha le sue. Più di quanto non si creda. Fisse, manie, ossessioni, atteggiamenti ricorrenti? Mah. Non so come chiamarli. Io, ad esempio, fino al liceo  contavo compulsivamente i passi e i gradini delle scale. Era diventata una ossessione. Ne sono uscita da sola esasperata dalla sensazione – non piacevole – che provavo. Ancora la sottoscritta. A tavola. Guai a mettermi nello stesso piatto contemporaneamente secondo e  contorno. Oh miseria. Apriti cielo. Sono guarita anche da questa 😉

Marie Curie (fisica austriaca naturalizzata francese) annusava il boccone 3 volte prima di portarlo alla bocca. De Broglie (fisico francese) modellava tra le mani pezzi di formaggio a fine pasto; Max Born (fisico e matematico tedesco) aveva la tosse nervosa. Ora, senza andare a scomodare matematici e fisici (tra questi, per quelli teorici ho una adorazione intellettuale che sfiora l’ebetismo) anche un carissimo amico di Max ha la tosse nervosa. Ed in certi frangenti, quando meno te lo aspetti e del tutto inatteso – essendo fra l’altro lui bello grosso – molla dei colpi di tosse che ti fan saltar dallo spavento.

Insomma se ci si limita all’apparenza si rischia di non includere nella nostra vita un mondo umano tutto da scoprire. Rischio molto grosso che non sempre val la pena di correre. Infatti: quando ero ragazzina e andavo in giro camminando per le strade della mia città, mamma mi diceva che “filavo diritta” senza guardare in faccia nessuno e che così sembravo – traduco nella mia lingua – una antipatica spocchiosa. Il punto è che io ero terribilmente a disagio: “e se le persone davanti alle quali fossi passata in quel momento mi avessero guardata?! Chissà cosa avrebbero appuntato di me?! ” Come se tutto il mondo stesse guardando proprio me che camminavo. Va be’: fisse di una adolescente. Non sono così spocchiosa 😛

Così se ci si limita alle apparenze si rischia di vedere una crostata esplosa per effetto di un raudo sparato all’interno. Invece se si va oltre si vedrà lo squisito ripieno di questa crostata alla farina di farro integrale e olio fatto di mele annurche, nocciole, noci, sciroppo d’acero, zucchero di canna integrale impasto insieme legato dalle uova.  In fondo basta solo voler aprire gli occhi.

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Quel che resta dopo l’esplosione

Grazie!

Note tecniche: la ricetta della Frolla è di Montersino io ho però usato la farina di farro integrale e ne ho messo circa 50 gr in più. Per il ripieno ho riadattato il ripieno di un dolce da Il libro d’oro dei dolci.

40 pensieri su “Crostata di farro integrale ripiena di mele noci nocciole e sciroppo d’acero

  1. Bellissima la “Prosa” che parla di te adolescente!
    Sei brava Milena, nel presentarti attraverso tanti piccoli ricordi d’infanzia!
    …Oltre…naturalmente, alle invitanti squisitezze!!!
    Ciao cara, buon weekend!
    Nives

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  2. Uhm..non parliamo di fissazioni…tipo controllare millemila volte se ho preso tutto, se ho chiuso casa ( prima di uscire) insomma sono una mezza maniaca compulsiva ma che ci devo fare…sono così!!!
    Questa crostata deve essere squisita, me la appunto ( ho una to do list lunga un chilometro…)
    Un caro saluto e buon fine settimana

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  3. Ti chiedo perdono. Perdono perché non passo mai a trovarti e mi dispiace. I blog da cui riesco a passare, di rado, si contano sulle dita di una (mezza) mano. E tu oggi mi hai regalato tanto, con quel tuo commento, lacrime e felicità in queste giornate pesanti. Ti ringrazio e mi porto via, se me lo concedi, un pezzo di questa crostata al farro integrale (che adoro) in modo da poter assaggiare le mele annurche che non ho mai assaporato.
    GRAZIE!

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    1. Perdono?! Monica ma scherzi!? Siamo n-mila mila. Come si fa a stare dietro a tutte/i quelle/i che vorremmo? So che leggi i miei commenti e mi fa piacere: scrivo perché lo sento non per altro. Passa quando e come vuoi.
      Mi spiace saperti “in difficoltà” e allo stesso tempo sono contenta di averti regalato un po’ di sollievo solo commentando quello che TU e non io hai fatto. Una persona come te che coglie quella luce e quei colori saprà guardare oltre… Un sorriso pieno!

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  4. Sono andata subito oltre ;). Però lo sai che anch’io conto e che tutt’ora per strada vado dritta e non guardo in faccia nessuno … per paura di non riconoscere qualcuno, non salutare … Alla mia età non c’è più speranza

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  5. Anche io ne ho avute tante di piccole fissazioni, e poi cambiano, non sono più le stesse ma vengono rimpiazzate da altre, in questi ultimi anni io penso alle torte, sono in palestra e penso alle torte, sono in ufficio e penso alle torte, anche quando ci sono le riunioni ogni tanto penso alle torte 😀 mio marito invece quando beve il caffè macchiato al bar mette lo zucchero e non lo mescola fino a quando non affonda da solo, dice che porta sfortuna 😀 ogni tanto mi fa il nervoso e lo schiaccio sotto con il cucchiaino, apriti cielo 😀

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  6. Io mi spingo il naso… Non so se si dice così. Quando iniziò a uscirmi il naso come mio fratello iniziai a prendere questo vizio, come a coprirlo, però è diventata una sorta di mantra che faccio prima di qualcosa di faticoso… Mi fa respirare meglio, mi fa stare tranquilla! Non so manco spiegarlo il movimento ahahah

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