Bocconotti autunnali per intolleranti: zucca ceci rosmarino cioccolato e nocciole

Avrete forse notato che i miei dolci sono non raramente adatti ai celiaci e agli intolleranti al lattosio. Non sono né l’una né l’altra. Tuttavia mi piace pensare che la mia cucina possa accogliere non dico tutti ma senz’altro chi per problemi di salute questo e quest’altro non può mangiarlo. E quindi come facciamo con i bocconotti abruzzesi di Castelfrentano di cui vi avevo parlato qui? Mi garbava l’idea di una versione senza glutine – nascono già adatti agli intolleranti al lattosio – e complici i profumi autunnali e una salita su dei miei mi sono ricimentata. Non che ci sia voluto chissà quale sforzo: ho usato semplicemente farina di riso. E poiché strutturalmente è un involucro di pasta che racchiude un ripieno mi sono divertita a variare proprio il ripieno inserendo badaben badaben: zucca, ceci, cioccolato fondente 75%, miele d’acacia, nocciole tostate & tritate e rosmarino. E indovinate? La variazione ha convinto anche i palati più scettici, mio padre, che alle novità oppone un evidente scetticismo. Sarà che li ha fatti la figlia ma li ha mangiati che è un piacere.

Bocconotti x celiaci 1

Bocconotti x celiaci 2

Con questa ricetta partecipo al contest “The Free Food Lover” organizzato da ‘”Shake Your Free Life” e “Senza è buono”

FreeFoodLover

Un profumo rivisitato di Abruzzo a voi. Grazie!

Bocconotti x celiaci 3

INGREDIENTI x 6 bocconotti (7×2,5) + 4 (7,2×2,5)

Per la pasta

4 Rossi

100 g zucchero semolato

50 ml olio riso

260 gr circa di farina di riso

¼ di albume montato

Per il ripieno

250  gr di zucca precotta

250 gr di ceci già lessati

85g di miele di acacia

100 g di cioccolato fondente 75%

100 g di nocciole tostate e grossolanamente tritate

6 gr di rosmarino essiccato

COME FARE

Il giorno -1 per il ripieno: scolare per bene ceci e zucca quindi frullarli insieme. Metterli in un pentola dal fondo spesso sul fuoco, aggiungere il cioccolato tritato, il miele e girare. Non appena il cioccolato comincia ad ammollarsi unire anche le nocciole. Girare con l’aiuto di una spatola per far sciogliere per bene il cioccolato ed asciugare il composto. Quindi fuori fuoco aggiungere il rosmarino. Lasciare raffreddare e coprire fino all’utilizzo. Con queste dosi vi avanzerà del ripieno per cui o raddoppiate le dosi della pasta ovvero potrete utilizzare ciò che resta per riempire dei biscotti o una piccola crostata.  Il giorno 0 per la pasta: in una ciotola capiente montare i rossi d’uovo con lo zucchero; separatamente, montare 1/4 bianco d’uovo a neve. Aggiungere nei tuorli montati l’olio a filo e gradualmente la farina. Quindi l’albume montato a neve senza farlo smontare. Quando  il composto è più sodo ma ancora molle versarlo sul piano di lavoro (meglio sarebbe se fosse marmo o acciaio poiché il legno assorbe e si attacca tanto) e continuare ad integrare la farina, aiutandovi con le mani, fino a quando il composto non sarà un po’ più denso ma molle. Dovrà essere molto morbido. Non avrete una pasta compatta che non si attacca alle mani: avrete un composto omogeneo ma morbido che si attacca alle mani. Avere sempre a disposizione la farina per aiutarsi a modellare le forme e inserire la pasta negli stampi e ad evitare che l’impasto attacchi sul ripiano di lavoro.

Ungere con olio di riso le pareti interne degli stampini e ricoprire con uno strato sottile di pasta  (io ho usato un coppa pasta da 10 cm; circa 31 gr nel mio caso); rifilare con un coltello; versare il ripieno fino a qualche mm al di sotto della estremità superiore. Coprire quindi ogni stampo con un dischetto di pasta (io ho usato un coppa pasta da 8 cm; circa 25-26 gr nel mio caso), rifilare con un coltello. Infornare gli stampi ripieni a forno caldo e statico: 180 gradi. Una volta che la frolla avrà assunto un colore ambrato tirare fuori dal forno; dopo 20′ estrarre dagli stampi e ricoprire di zucchero a velo. La tradizione vuole che lo strato sia fitto ma io ho preferito una spolverata per non coprire il sapore.

56 pensieri su “Bocconotti autunnali per intolleranti: zucca ceci rosmarino cioccolato e nocciole

  1. Ciao Milena!
    Conosco i bocconotti ed i tuoi sono bellissimi!! Mi piace molto la zucca nei dolci e – come spesso accade con le tue ricette – trovo veramente interessante l’accostamento con i ceci (mi ricorda un altro dolce tipico natalizio che, se non ricordo male, nel ripieno sono previsti anche i ceci). Te ne “rubo” volentieri un assaggio! 🙂
    Buona Settimana ed A Presto,
    Annalisa

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    1. Ciao Annalisa! Ricordi bene: sono i cagionetti o i “cacinette” in dialetto e sono fritti e buoni 😀
      Lo zucca è strepitosa in cucina. Un abbraccio a te e conto di passare a salutarti/vi (sono un po’ in affanno con il lavoro ma tutto a posto).

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  2. Ma ciao Francesca! Anche a me piace un sacco quando c’è interazione. Mi rendo conto che non è sempre possibile: siamo in tanti. Cerchiamo di esserci come possiamo. Io trovo adorabile la forma dei Bocconotti di Castel Frentano. E mi piace tantissimo la tua descrizione: “un cuore saporito che batte dentro”. Grazie! 🙂

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  3. Mile, questi bocconotti sono perfetti, è un piacere guardarli. E un ben diverso piacere mangiarli, suppongo. Sarei davvero curiosa di assaggiare un ripieno così particolare, ma non dubito che sia delizioso. La tua generosità e sensibilità si vede anche in questo, nel pensare a rendere i tuoi dolci disponibili anche per le persone con intolleranze. Io mi sento un po’ in colpa, perché mi rendo conto di essere soggetta solo ai miei desideri, ed è un’ennesima conferma del mio egoismo.
    Ti abbraccio forte.

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    1. Egoista tu? Ma va là. Anche a te capita di non usare derivati del latte o farine senza glutine. E poi proprio perché è bello essere accoglienti con tutti è doveroso pernsare anche a chi intolleranze/allergie non ne ha: un po’ a loro un po’ agli altri così pensiamo a tutti nessuno escluso! 😀

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  4. Che brava! Impastare con la farina senza glutine non è esattamente semplicissimo. Sono davvero curiosa di questo mix di ingredienti particolare, almeno nella versione dolce, e vorrei anche capire se il dolce tradizionale è proprio così, o se c’è un intervento tuo di fantasia, a parte la farina. Per impastare, prendi una tovaglietta di silicone. Un bacio Milena 🙂

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    1. Nell’articolo c’è il link a quelli originali che avevo fatto lo scorso anno. Il ripieno tradizionale prevede: cioccolato fondente, mandorle, cannella, uova e caffè. Nel tempo si sono aggiunti altri ripieni tipo la crema. Io però non metterei limite alla fantasia 😉 E pensa che nelle province abruzzesi hanno anche aperto delle bocconotterie, quello vero di Castel Frentano.

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  5. La farina di riso poi deve rendere la pasta davvero friabile e leggera! Hai avuto proprio una bellissima idea e anche il pensiero di fondo mi piace da matti..una cucina adatta a tutti, no limits! Bravissima Mila, sei un portento e meriti di vincere il contest!
    Le foto sono davvero wow!!!

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  6. Tesoro ❤ questi dolcetti sono bellissimi e soprattutto richiamano le nostre origini, quindi direi che sono perfetti ❤ grazie di cuore per la ricetta, che proverò prestissimo, anche perchè adoro i bocconotti e come sai, sono una super golosa ^.^ Per il contest…so che non ti piace la competizione, quindi, non immagini quanto io abbia apprezzato. Un abbraccio grande grande

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    1. Quelli pugliesi cui stai pensando sono i pasticciottti giusto? Quelli sono ripieni di crema e la pasta non so se è frolla o altro. Perchè quella dei bocconotti non è proprio una frolla. In ogni caso bocconotto o pasticciotto sono proprio buoni 😉

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    1. Sìsì gli ho detto che erano fatti con farina di riso. E l’ho invitato a pensare a quelle persone come mia cugina che è celiaca e che deve trovarsi delle alternative. Ecco io ne avevo una pronta per lei. Poi tutta gaudente l’ho invitato a provare il mio esperimento e a dirmi cosa ne pensava. Secondo me mi ha vista così felice soprattutto di vederli e di poter offrire loro qualcosa di noto e non noto e l’ho ben predisposto 😀

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  7. Non ci posso credere, ma come fai ogni volta a ricreare una atmosfera del genere? Quando leggo qui da te, mi sembra sempre di essere seduta sul divano con le ciabatte, ma non nel senso sciatto del termine, quanto proprio perchè mi pare di stare in casa, di vedere tua madre che storce il naso ma poi si sbafa con allegria e gusto i dolcetti!
    Che detto tra noi, sono un insolito modo di consumare legumi e zucca, ma mi acchiappano un sacco! 😀

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    1. Che bella cosa che mi hai scritto: ti senti a tuo agio e stai bene qui da me. E’ bellissimo Francesca. Il sentirsi a proprio agio è un tema che mi è caro fin da piccola perché quando sei a tuo agio SEI TU pienamente. Quello che inseguo nella vita e rapporandomi con gli altri.
      Non arrivo a tutti ma a qualcuno arrivo ❤

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      1. Sai che si dice pochi ma buoni, no? Io credo che non sia facile trasmettere emozioni con le parole, ma quando ci si riesce il calore che si percepisce è davvero impagabile.
        Perciò sono davvero contenta che tu “sia arrivata a me” 😉

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  8. Adoro i bocconotti. Sono uno dei dolci della tradizione che apprezzo di più. Già ammiro il fatto che tu li sappia fare, ma ancora di più ammiro l’uso di ingredienti che possono apparire azzardati, ma invece sono geniali. A me ricordano molto i cagionetti teramani: manca praticamente solo il mosto cotto (e ovviamente non c’è la zucca o il rosmarino: il tuo tocco da maestra).

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    1. Lo so che l’ho scritto già diverse volte ma la forma dei bocconotti a me fa una simpatia unica davvero. E poi c’è l’effetto sorpresa del ripieno che puoi divertirvi a variare. Il dolce che hai menzionato tu nel pascarese li chiamiamo “cacinitte” e sono fritti e usiamo 3 ripieni (c’è un articolo nel blog): 1) mandorle e miele; 2) confettura di Montepulciano d’Abruzzo e credo anche mosto cotto (non li facciamo spesso perché ci piaccino l’1 e il 3); 3) ceci, cannella, zucchero di canna, cioccolato e buccia di arancia. Che buoooooni Roberto! E grazie! 😉

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  9. Tuo padre mi sa che è come il mio, super scettico in cucina. Se mia mamma gli propone qualcosa di nuovo, non ne vuole proprio sapere. Se invece lo faccio io almeno assaggia 😉 questa farcia mi intriga un sacchissimo. L’idea di usare i ceci per un dolce mi ispira proprio

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    1. Sìsì Elena moooolto simili. Mi ricordo di averlo letto in tuo articolo. Mio padre devi prenderlo con le buone, ci devi lavorare su altrimenti mette tante di quelle barriere. Sono proprio contenta ti piaccia la farcia. In Abruzzo c’è un dolce tipico natalizio che viene fatto anche quello con ripieno di ceci (e altre cose buone) oltre al ripieno di andorle e di confettura di montepulciano d’Abruzzo. Sono li “cacinitte” o “cagionetti”. Io li adoro ma quelli per cui vado giù di testa sono naturalmente quelli ai ceci. Avevi dubbi??? 😀 Buona settimana Elena

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  10. In questo periodo mi capita di trovare il cioccolato fondente insieme ad abbinamenti insoliti. Ieri ho incontrato dei muffin con la barbabietola e il cioccolato e oggi tu proponi zucca e ceci! Anche qui fatico ad immaginare il sapore ma la zucca e i ceci mi sono mi sono più familiari e sforzandomi un po’ mi sovvengono piacevoli sensazioni di dolcezza dove la nota amara viene proprio dal cioccolato. Sembra un viaggio tra i sapori… sono ammirata dalla tua inventiva 😘

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    1. Grazie! Che bel complimento. E’ un puzzle che mi si è composto subito subito: la crema di zucca e ceci con rosmarino nel salato stanno benissimo. E allora, ho pensato, staranno bene anche con i dolci. Il cioccolato è venuto immediatamente dopo. E per la croccantezza: siamoin autunno non vuoi mettere le fantastiche nocciole Piemontesi? 🙂
      Credo di sapere a chi ti riferisci con la barbabietola: ho intravisto su IG. Quella mi incuriosisce mica da ridere. L’unico mio limite è che non mi fa impazzire la barbabietola ma magari in questa versione mi conquista 😉
      Bacio Viv!

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