Ogni promessa è debito – Mont Blanc 2.0

E oggi il giorno prima di Natale mentre verosimilmente saremo in mille faccende affacendati…forse, chissà, ognuno a suo modo se e come vuole… e mentre io starò verosimilmente ancora dormendo nel letto a me assegnato nella casa dei miei per la riunione degli amori in Abruzzo, io offro non dolci tipici ma una dolce promessa. 

Ogni promessa è debito, almeno, per me lo è.  Sì 2.0 poiché esiste, naturalmente, una versione 1.0 che all’epoca non fu particolarmente apprezzata da Max, che adora il Montblanc. Quindi gli promisi che gliene avrei fatte delle altre fino a quando avessi finalmente centrato e ricentrato l’obiettivo delle sue papille gustative. L’ho fatto? Lascio a lui, scriverlo. Se vorrà. A me è piaciuto moltissimo. Nonostante i difetti.

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Ben lontana dalla versione classica, la 1.0 diciamo poteva essere premiata per sforzo e originalità. La 2.0 è nuova, diversa, ricercata e studiata nei sapori e nei colori. Non è questo l’aspetto finale decorativo che avevo in mente. Non sono ahimé riuscita a fare una decorazione con la meringa come avevo immaginato e quindi ho “rimediato” con meringa classica sbriciolata. I “vermicelli di castagne” non mi piacciono proprio da vedersi per cui ho dichiarato fin dall’inizio a Max che non gliene avrei fatti e avrei trovato un’alternativa. Così è stato. 

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Non vedevo l’ora che Max si alzasse per presentargli e offrigli il Montblanc 2.0 di cui per la prima volta gli avevo raccontato davvero poco, pochissimo. Ero un po’ emozionata tanto che ho rovesciato le metà tagliate motivo per cui il dolce da tagliato non è proprio liscio. La dolce promessa si compone di: bavarese alla vaniglia di Leonardo Di Carlo da Tradizione in Evoluzione, uno strato di torta Tenerella di Maurizio Santincremoso di marroni di Azzedine Seddar (da Le Journal du Patissier di Ottobre 2018); la bavarese è appoggiata su una pâte sablé à la farine de châtaigne di Richard Hawke che avete visto, rettangolare, qui. Al posto degli, a mio avviso, non appetibili vermicelli ho fatto dei ciuffetti di crema ottenuta mescolando insieme la pasta di marroni  con la crema di marroni anziché la purea di marroni, presente invece nei vermicelli di Richard Hawke alla cui ricetta mi sono ispirata (da Le Journal du Patissier di Ottobre 2018).

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Questa potrebbe essere una alternativa ovvero una aggiunta ai dolci della tradizione di Natale poiché – nella maggiorparte delle case – in questi giorni le tavole si fanno più ricche. Il mio invito è a non esagerare perché il cibo è prezioso. Di più.

E con questo dolce vi auguro feste serene. Noi ci “vediamo” da qui ad anno nuovo. Magari nel frattempo riuscirò a venirvi a trovare “virtualmente”.

A voi, grazie! 

Note tecniche: vi ho scritto sopra tutto ma se volete una descrizione più dettagliata della composizione e le ricette nella loro interezza, me voilà: milesweetdiary@gmail.com


Taaa-daaaaah! Riapparso sulla scena.

Della bontà dovrete fidarvi sulla parola, fintantoché non passerete ad assaggiarne. Buonissimo, per la cronaca.

Quello che invece possiamo condividere è la curiosa ricerca nella scomposizione e ri-composizione del classico. É parte dell’effetto sorpresa e della bellezza. Mi piacerebbe leggere i vostri commenti in merito (non mi trovo a mio agio ad incensare per iscritto la Maestrina).

Dove mi trovo a casa è nel farvi sbirciare dietro le quinte. Perché queste cosine belle e dolci c’è un bel lavoRo, direbbero i topolini del Parmigiano.


La pasta di marroni è un noumeno platonico. Sembra lì, sullo scaffale, tangibile, invece no.

Ispirata da una famosa rivista francese di pasticceria, in un’altra delle pastry missions impossible che ci vedono protagonisti, la simpatica canaglietta dagli occhioni azzurri ha passato al setaccio un intero continente, senza riuscirci.

Primo giro in tutti i supermercati della città. Stavolta, a chiedere ‘ste cose inesistenti, me la sono portata. Niente! Dove c’è, si trova la crema di marroni, non la pasta. Non osiate confonderle, come qualsiasi cristiano farebbe…

Eppure sulla rivista parlano chiaro, parbleu! Allora… idea! “Impigliamo” nell’ingranaggio tritatutto l’amico Mars, mezzo francese, che sta proprio in Francia in quel momento. Me lo ha fatto chiedere 5 o 6 volte in pochi giorni fino a quando, per istinto di sopravvivenza, li ho messi in contatto diretto. Ma anche il volonteroso Mars non ha trovato nei supermarché che ha visitato la preziosissima pâte.

Nel frattempo proseguiva la navigatio hysterica su internet. “Ma Amazon?!” si chiederanno le nostre graziose lettrici e sagaci lettori… mica trovato, se lo trovate voi mandateci il link.

Ma ecco che si squarciano le nubi! Su internet ci accorgiamo che Agrimontana ce l’ha! Non la vende online… Ma Agrimontana è al Burgh! (Borgo San Dalmazzo). “Chiamiamo Marchino!!”. E anche il buon Marchino prende a cuore la missione e si prodiga. Chiama, si informa con l’intenzione di passare a ritirarla. Fumata nera! “è una roba per addetti ai lavori, troppo specializzata quandi niente distribuzione ma solo contatto con un loro agente di zona” = no retail! 

Intanto il tempo scorreva implacabile e la preziosa sostanza andava trovata prestissimo, per realizzare i dolci in programma (mannaggia alla famosa rivista, mannaggia!).

Dai cervelli al lavoro febbrile un’altra lampadina accesa… Longino & Cardenal “Cibi Rari e Preziosi…”! Quelli hanno tutto! L’ottimo Max parte alla carica. E sbatte contro il muro: dovrebbero cercarla…

E alla fine? “Prendi dei marron glacés, tritali, quella – alla fine – è pasta di marroni…”. Ecco. (Max)

 

20 pensieri su “Ogni promessa è debito – Mont Blanc 2.0

  1. Il dolce sembra quasi finto.
    La base, poi, a mio avviso è perfetta.
    Ma non solo.
    Aperto, rivela la tua maestria. Nulla lasciato al caso.
    La tua umiltà.
    Ecco.
    Questa, mi ha conquistato, la prima volta che è ti scoprii.
    Io, imbranata coi dolci( faccio sempre e solo qualche crostata ed il tiramisù 😊), intravedo invece lavoro, creatività, intelligenza.
    Il mio augurio per questo nuovo anno che si è affacciato da poco: tanta serenità attorno.
    Al tuo cuore.
    Alla tua famiglia.
    Ti abbraccio, cara Mile❤️

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  2. Ahaha troppo divertente il dietro le quinte che rende giustizia o per lo meno ci prova a tutto il lavoro di ricerca intellettuale e pratica che c’é dietro a questo dolce. Dolce? Se mai dolci… qui ne vedo almeno cinque che per me sarebbero finiti lì e ciao… stratificazioni di preparazioni inavvicinabili ai più. Max, privilegiato, assaggia ma non si può dire che non collabori 😁 ps. Io son sempre ferma ai biscottini al cocco… ma quanto mi vengon bene ora 😂😂

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    1. Come mi diverte prendermi in giro e quando Max mi prende in giro! Secondo me Viv se preparassimo insieme tutte le preparazioni le troveresti meno complicate e ci divertiremmo un sacco 😘 Il prossimo passo la frolla: buono proposito x l’anno nuovo ❤️

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