Accoppiate improbabili: Treccia Russa e Scrucchiata Abruzzese

Non ho idea di quando pubblicherò quest’articolo. Sta di fatto che questo dolce l’ho preparato durante la quarantena. Altro fatto è che leggere mi piace e, tra i diversi generi, mi piace anche la letteratura russa e mi sto facendo/ mi sono fatta una bella scorpacciata di romanzi della letteratura russa, appunto. Tra un romanzo e un altro, ero in cerca di qualche nuovo lievitato e nel mio peregrinare mi sono imbattuta in questa Treccia (anche lei) Russa e ho deciso che mi sarei cimentata. Saranno stati Anna e Tolstoj, Gogol e Turgenev? Un bel “chissene” direi ci sta a pennello. Mosca San Pietroburgo erano del resto già nel mirino dei “prossimi” viaggi come altre “n” mete nel mondo. La parte divertente è stata invece pensare al ripieno. Da tradizione la treccia russa è riempita di burro e zucchero. Buono, innegabile, ma a me dopo un po’ stomaca. Ergo, una occhiata alle mie scorte e voilà in tutta la sua bellezza di altri tempi una confezione di Scrucchiata d’uva di Montepulciano d’Abruzzo fatta a mano da Nonna Concetta, Ristorante La Torre 2017. 

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Procediamo con ordine: la confettura d’uva di Montepulciano d’Abruzzo con gli acini schiacciati ad uno a uno, conservando i semini, da noi (“da noi” uguale “Abruzzo”) si chiama scrucchiata. E si usa in diversi dolci della tradizione abruzzese: ad esempio nei “cillitte (vi consiglio di dare un occhio all’articolo che, solo per le foto del paesaggio, vale la pena) biscotti di frolla all’olio ripieni di scrucchiata; ovvero nella sfogliatella abruzzeseProcediamo orsù: chi sia Nonna Concetta non ne ho la più pallida idea. Immagino parente stretto dei titolari dell’omonimo ristorante citato che forse conosco ma non ho certezza che sia quello che io ho in mente. Come sia finito nelle mie mani è presto detto: ai miei e a mia sorella per le feste di Natale capita di ricevere cesti pieni di prodotti della tradizione abruzzese. E siccome quella che produce dolci a tutto spiano sono io e quella che adora marmellata e confetture sono ancora io, i miei mi “rigirano” molte cose con la gioia dei genitori che fanno contenta la propria figlia. Voilà.

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E poi d’estate i lievitati lievitano che è un po’ piacere. Bisogna solo fare il sacrificio di tenere acceso il forno – in fondo – non per tanto. E a mio avviso vale sempre la pena per qualcosa di buono 😉

A voi una fetta di Treccia Russa in vacanza in Terra d’Abruzzo.

Grazie!

RICETTA della TRECCIA RUSSA: essa arriva da una splendida riccia campana, da Damy. Io ho cambiato il ripieno; usato il lievito di birra secco e personalizzato un po’ il procedimento. INGREDIENTI200 g di farina 00; 200 g di farina manitoba; un cucchiaino di miele; 5 g di lievito secco; 100 ml di latte intero; 80 g di burro morbido; 90 g di zucchero semolato; un pizzico di sale; scorze di 2 limoni grattugiate (ricetta originale ne prevede uno); 2 uova intere e 1 tuorlo. PROCEDIMENTOSciogliere il lievito nel latte appena tiepido con il miele e un cucchiaio di farina, mischiate, e presa dal totale.Verrà fuori una pastella abbastanza liquida che da lasciar fermentare una mezz’ora circa coperta. Nella planetaria battere le uova con lo zucchero, unire anche il burro morbido e in piccoli pezzi e gradualmente, mentre cominciate ad impastare, anche la farina e la pastella nel frattempo lievitata. Unire da ultimo il sale e il limone. Continuare ad impastare aumentando gradualmente la velocità fino ad incordare. Mettere in una ciotola coperta da pellicola e lasciare lievitare fino al raddoppio (io forno spento prima scaldato leggermente). Quando sarà lievitato stendere l’impasto in un rettangolo di circa mezzo cm. Spalmare la scrucchiata o qualunque cosa voi abbiate scelto come ripieno lasciando liberi 2 cm dal bordo. Arrotolare nel senso della lunghezza ottenendo così un grosso cilindro. Tagliare da un’estremità un pezzo di circa cinque cm e mettere da parte: sarà utilizzata come la rosa di una estremità. Incidere il rotolo a metà nel senso della lunghezza (io ho usato una lametta) lasciandone la parte iniziale intatta per una lunghezza di circa dieci cm che mi permetto di suggerire di ridurre a 8 sì da avere le 2 rose le più simili possibili come dimensione. Passare il pezzo intatto sotto i due cilindri ottenuti in modo da ottenere una rosa su di una estremità e attorcigliare i due cilindri. Disporre la treccia russa così ottenuta nello stampo – io imburrato e infarinato – poggiando sull’altra estremità “monca” il pezzetto messo da parte. Le due estremità ora sono complete di rosa di cui avrete cura di “allargare” un po’ i petali. Io ho fatto lievitare ancora al raddoppio in forno spento e poi ho infornato in forno caldo a 160° per circa 40 minuti.

25 pensieri su “Accoppiate improbabili: Treccia Russa e Scrucchiata Abruzzese

  1. Ma sai che con questo ripieno ispira molto di più anche a me!? Grandi i tuoi parenti che ti “rigirano” questi regali! Una bella fortuna e un bello stimolo per la fantasia!
    I lievitati in estate sono nostri alleati e il forno acceso a me non ha mai spaventato..quindi mani in pasta per tutti ^_^
    Buona domenica Mile ❤

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  2. Vabbè mai hai creato qualcosa di nuovo rimescolando idee e tradizioni diverse e si sa che le cose “bastardate” sono le migliori! L’aspetto è invitante da morire, me la assaggerei, ma di nascosto perchè mio figlio mi vuole trascinare in palestra con lui (perchè, mamma, devi perdere la pancia e il culone) e se mi vedesse mi bastonerebbe… amore filiale!
    Un bacio bellezza!

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  3. Oltre che i romanzi russi io amo visceralmente la pittura russa, in primis Chagall (mio grandissimo amore) e Kandinsky. I russi sono estrosi e sicuramente approverebbero questa accoppiata con questa insolita confettura. (pure io ha fatto vari lievitati durante la quarantena…). Ciao Mile !

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    1. Ma ciao Cri! Un’altra cosa in comune che bello.
      Mi piacerebbe andare in Russia almeno a vedere le città più famose. Prima o poi, speriamo prima che poi perché vorrà dire che saremo usciti da questo periodo unico.
      Un abbraccio mega a te Cri!

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    1. “scrucchiata” a me ha sempre fatto ridere. Che scrocchia; in effetti si sentono distintamente i semini.
      E cmq questa volta Tolstoj non mi ha fatto impazzire: non vedevo l’ora di terminare il romanzo. Uffi!
      Ma la treccia invece non vedevo l’ora di farla 😀

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  4. La Scrucchiata e questa riccia campana,andrebbero molto d’ accordo,le farei di certo una gran festa😋Tu l’hai sistemata nel posto giusto,luogo più morbido e profumato nonché n’è,la vedo così ben accolta e avvolta,che in quelle spirali mi ci perderei volentieri anch’ io❤️ Buonissima e golosa,grazie tesor😘😘

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    1. Ma grazie a te Damy splendida e generosa riccia. 🤗 I lievitati sono così belli e morbidi e tu ne fai splendidi che mi lasciano a bocca aperta. E quando l’ho vista da te ho sperato di riuscire. Grazie! 😘

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