Colomba a lievitazione naturale e la strada dell’autenticità

Chi ogni tanto trova il tempo di leggermi sa che il mio è un diarioemozionale” in cui racconto parte delle mie emozioni attraverso i dolci (e non solo) che preparo. Ecco perché non ci sono le ricette che se qualcuno – nel caso – desiderasse non ha che da chiedere e con piacere saranno condivise 🙂 . Quando ho deciso di fare la Colomba stavo leggendo il libro Il coraggio di essere te stesso. La ricerca dell’autenticità come strada per il successo di Alessandro Chelo Edizione Universale Economica Feltrinelli. E ho associato il libro e la Colomba inaspettatamente. La lettura, cibo della mente e del cuore, è un’altra delle mie passioni. Il libro l’ho preso in biblioteca. Da un pezzo Max ed io ci siamo “liberati” dal desiderio di possesso del libro. Ne prendiamo in prestito dalla Biblioteca e compriamo solo quelli che per motivi diversi desideriamo possedere. Come questo. Spesso seleziono i libri da leggere dal titolo e dalla descrizione di quarta di copertina. Ed “Il coraggio di essere te stesso. La ricerca dell’autenticità” tutte, sono emerse tra mille in una ricchissima libreria come fari nella notte. Spessissimo “sento” che è il libro che mi chiama: sento con chiarezza quale libro ho piacere di leggere.

A. Chelo, ho scoperto essere, un “talent trainer,  coach di molti manager di successo e ha lavorato nel mondo dello sport accanto ad allenatori affermati. Negli ultimi anni si è dedicato alla realizzazione di un “agriturismo africano”, Tishi’s farm ” che considera contesto ideale per la crescita personale e per abbeverarsi di successo“. Se date un’occhiata al sito capirete perchè.

Vi lascio alcune tra le n citazioni che mi hanno colpita senza commentarle oltre nella consapevolezza che esse sono estratte da argomentazioni più profonde e con la speranza che siano di stimolo per il cuore e per l’anima anche per voi. Vi chiederei solo lo sforzo di leggere con il cuore e non con la testa, apetura e non chiusura.

Noi non siamo i nostri limiti. La nostra identità piu profonda è nei nostri talenti.

Si può morire ignari del proprio talento ma non si può vivere autenticamente senza ricercarlo.

Non cercare le persone di talento. Cerca il talento nelle persone.

Gli invidividui cui si appiccica una etichetta prima o poi finiscono per crederci. Una etichetta è quanto di più ingeneroso si possa pensare di una persona.

Primo equivoco (omissis) a volte confondiamo le nostre passioni con i talenti.

Secondo equivoco: convinzione diffusa che il talento debba necessariamente riguardare un’attitudine artistica o comunque creativa.

Terzo equivoco (omissis): tendiamo a confondere il talento con l’obiettivo

Che  un po’ – mi sembra – come dire “ascolta, il tuo respiro”.

Non è un talento lo so, ma la passione di preparare dolci mi regala tante soddisfazioni e benessere incluso il piacere di conoscere virtualmente persone che hanno, a loro volta, il piacere di condividere, apprendere, aiutare, leggere anche silenziosamente. Grazie.

Ed eccovi lei, la COLOMBA: impasto prima di essere pirlato; l’impasto versato negli stampi dopo la pirlatura e, infine, la glassa. E immediatamente dopo, le colombe appena sfornate (un po’ cotte sopra è vero con la glassa un po’ strabordata. Effetto “realismo” che non ho voluto mistificare). Non ho abbondato con le mandorle.

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E dopo il riposo a testa in giù eccole pronte da sgranocchiare a cominciare dalle ali.

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Grazie!

Vero è un diario emozionale ma nel caso qualcuno fosse interessato o curioso, seguono alcune note tecniche.

Note tecniche: per i rinfreschi ho seguito le indicazioni e le dosi del libro delle Sorelle Simili Pane e roba dolce. Per precisione RINFRESCHI: 1° giorno (giovedì): primo rinfresco alle 17:00 e secondo con legatura alle 21:00; 2° giorno (venerdì): primo rinfresco alle 07:00, secondo rinfresco alle 11:00, terzo rinfresco alle 15:00, inizio impasto ore 19:00. Immissione dell’impasto nel forno spento a luce accesa ore 20:00. Ho ripreso l’impasto l’indomani mattina (sabato) alle h 08:45 circa (impasto triplicato di cui non ho la foto: avevo dimenticato la macchina fotografica in camera da letto dove Max dormiva con la febbre quindi non mi sono sentita di rientrare a recuperarla). Dopo 2 tempi di riposo da 30′ l’uno e la pirlatura, ho immesso l’impasto in forno per la lievitazione finale alle ore 10:50. Io ho impiegato 3 h precise ad ottenere il livello di lievitazione richiesto. Cotte in circa 45′ a 180°. A mio avviso nel mio forno (dimensioni standard) la cottura è corretta a metà altezza. Occorrerà ricordarsi di inserire la carta forno dopo 25′. 2 stampi da 750 gr sono leggermente sacrificati in larghezza.

Ricetta di Adriano Cortinisio. L’unica variante alla ricetta è stata la farina: non ho trovato la farina W 380-40 ma W350. Non ho integrato a compensare la differenza di forza.

Avanzi di pasta madre dopo i rinfreschi: su suggerimento, azzeccato come sempre, di Libera ho fatto delle tigelle e hanno un sapore buonissimo. Grazie – di nuovo – Libera!

La Colomba impachettata è quella che ho portato in ufficio. 😉

Fare questo lievitato è stato davvero un piacere: mi sono rilassata e ho goduto TUTTI i momenti e le sue fasi. Da ultimo ma non per ultimo è stata una piacevole e piccola soddisfazione 🙂


Un week end intimo a 3: Mile, io (con 40° di temperatura) e la pasta madre.

Ma questi fine settimana investiti ad ammaestrare la bestiola stanno dando risultati di gran valore. Colomba al bacio!

35 pensieri su “Colomba a lievitazione naturale e la strada dell’autenticità

  1. Questa colomba è un capolavoro di lievitazione! Immagino quanto debba essere (stata) buona e friabile, morbidissima in bocca … Complimenti! Anch’io amo il lievito madre e, c’è poco da fare, i risultati sono diversi. Ho avuto quello fresco finchè è morto 😦 … con il sospetto di averlo assassinato io ;). Ora vado con quello disidratato, buon compromesso. E quanto alla lettura: apriamo un altro blog?

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    1. Ma sai che mi diverto da morire con i lievitati con lievito naturale?! è vero sono più impegnativi nel senso che, tra le altre cose, ti legano anche più a casa. Mi danno però tanta di quella soddisfazione. E poi – non so – davvero mi sembrano un regalo.
      Libri?! Che passione! Un altro blog?! Aiuto non so se riuscirei a starci dietro 😛

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  2. Ciao! Complimenti per la colomba… anche io ho lavorato la pasta madre per diverso tempo e so quante soddisfazioni può dare (anche se richiede parecchio rempo). Pensa che la mia chiamavo addirittura per nome… 🙂 Hai proprio ragione: la lettura sazia la mente. Tempo fa ho tradotto un libro di uno psicologo americano che, tra le altre cose, parlava di passione e talento e di quanto sia importante scoprire e plasmare il proprio talento. Forse fare i dolci per te è una passione, ma hai sicuramente il talento di saperla coltivare. Buona serata e a presto. 🙂

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  3. È bellissimo questo post! La citazione, il libro e la colomba che ancora non ho il coraggio di fare! Mi sono segnata l’appunto sulla mia agenda. Mi piace quando posso sentirmi vicina a qualcuno seppur lontano, anche solo attraverso un libro. Ti abbraccio

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  4. Ci accomuna anche la passione per i libri oltre che per la cucina, io non sono tipo da usare il lievito madre e rinfrescare continuamente, ci ho provato e dopo aver buttato tanto impasto eccedente ho detto basta. Mi inchino di fronte a chi ha la pazienza di farlo, sei stata bravissima, un pezzetto di colomba l’assaggerei volentieri.

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  5. Anche per me la lettura è una vera e propria passione! Ultimamente mi sono quasi liberata dall’ossessione di comprare tantissimi libri (disse, mentre ne ha ordinati due sul sito Feltrinelli), ma quello è proprio un problema grave. Sai, anche per me preparare dolci è qualcosa di emozionante! Aspettare che una torta cresca, l’ansia mentre guardi il forno oppure un bel lievitato accanto al camino che tu aspetti di poter toccare e impastare… Piccole gioie che mi tengono anche molto tranquilla!

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      1. Quando sono molto nervosa mi metto solitamente ai fornelli… Per la maggior parte cucino cose che devono essere rotte, così mi tranquillizzo! L’altra sera ho fatto una cheesecake per mantenermi calma u.u

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  6. Io sono sempre molto scettica a proposito di certi giochini di parole, anche perchè quella italiana è proprio una lingua che si presta a infinite interpertazioni. Appunto c’è chi mestiere gioca con le parole e non certo gratis. Non sò se le tue colombe le hai fatte per talento, per passione, per relax o per amore, ma sei stata davvero bravissima!

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  7. Voi vedete le belle colombe io e poche fortunate colleghe… l’abbiamo assaggiata. Fantastica!!! Bella e buona quindi. Morbida, profumata, non eccessivamente dolce e, ovviamente, freschissima. In sostanza STREPITOSA!!!!
    E grazie anche per il consiglio letterario che sicuramente leggeremo… “con il cuore”.
    Laura e Cristina

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