Veneziane con lievito madre – ancamò?

Ancamò?” Che in dialetto milanese significa “Ancora?”. È la prima parola che mi è venuta in mente nel momento in cui mi sono messa a scrivere l’articolo (n.d.r.: diversi mesi fa). Non so quando lo pubblicherò ma temporalmente le VENEZIANE le ho fatte dopo una serie di lievitati con il lievito madre. Da cui l’esclamazione.

Non ce n’è: i lievitati sono la mia passione. Mi diverto sì anche a sperimentare le altre tecniche e la pasticceria moderna; però, a tuttoggi, nel mio “peregrinare” tra le tecniche e i fornelli, il mio cuore batte più forte per loro (e il palato gli va dietro). E così ho trovato le VENEZIANE (e altre cose: ma cominciamo da loro) da loro che per me, sulla base della mia piccola e umile esperienza, sono davvero una garanzia di riuscita (…le ultime parole famose … ahahah). Mentre scrivo l’articolo mi sono messa a recuperare le informazioni sulla Veneziana e poi ho avuto un flash e mi è venuto in mente che anche loro con il lievito madre di esperienza ne hanno. E allora ho trovato anche la loro ricetta di VENEZIANA che inutile dirvi mi è già venuta voglia di provare. Con buona pace di Max (che sono sincera si diverte a prendermi in giro ma è contento e si delizia nel vedermi felice e apprezza quello che produco) e tanta gratitudine dei fornitori di energia elettrica. Amen!

Detto questo io non ho ancora capito se la Veneziana ha i canditi oppure no, intendo nella versione originaria (che non ho trovato o magari sono io che non ho cercato bene). La ricetta che ho eseguito io ne ha, la seconda citata invece non ne ha. E quindi mi resta questo dubbio. Per certo non ha l’uvetta. E se l’apparenza la fa assomigliare ad un Panettone, l’impasto è diverso. Altra cosa che non ho capito è se trattasi di un dolce da annoverare tra i dolci tipici natalizi. N.d.r.: in attesa di “panettoneggiare” o “pandorare” nei prossimi giorni (speriamo vada tutto bene) ho deciso che fosse giunto il tempo di “liberare” le Veneziane.

Ora, ci sono delle classificazioni che mi stanno un po’ strette. Perché mai dovrei mangiare il Panettone o il Pandoro o il mio amato Parrozzo solo nel periodo di Natale o la  Colomba solo nel periodo di Pasqua? Intendo, nel rispetto – tollerante – della disponibilità degli ingredienti, l’unica cosa che potrebbe frenarmi è la voglia di fare altro (non certo perchè non mi piacciano altrimenti non starei nemmeno a scriverne). E quindi se a qualcuno vien voglia di fare il Panettone e la Colomba a giugno e il Parrozzo a ottobre, che ben vengano! Allegria! Io di certo non grido al sacrilegio 🙂

Ed eccole qui nel loro splendore (con parte di glassa un po’ colata: sembrano i babbi natali appesi ai balconi …mi vien da ridere).

Grazie!

 

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Note tecniche: il link alla ricetta l’ho fornito sopra. Unica mia variante è stata la pasta di arancia che non avendo trovato ho sostituito con altra arancia candita. Per i rinfreschi ho usato la stessa tempisticha della Colomba a lievitazione naturale dimezzando le dosi. Le dimensioni del mio pirottino sono 13,5cmx9. La ricetta chiedeva: 16,5cmx7. La quantità di glassa prevista dalla ricetta per me è risultata veramente eccessiva. Ne ho adoperato la metà.

36 pensieri su “Veneziane con lievito madre – ancamò?

  1. Ciao Milena!
    Ma che meraviglia!! Le tue Veneziane sono davvero bellissime! 🙂 I lievitati in generale ed il Lievito Madre in particolare hanno un’attrattiva irresistibile..è tutta una specie di magia! 🙂 Mi piacciono molto anche le foto, specialmente quella dove mostri il dolce lievitato prima della cottura!
    Allora Buon Sant’Ambrogio ed A Prestissimo!
    Annalisa

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  2. Che meraviglia Milena! in effetti anche io ho la passione per i lievitati. Sono probabilmente la cosa che mi da più piacere durante la preparazione. Confesso di non aver mai assaggiato la veneziana e non ho ben capito che differenza ci sia da un panettone. L’aspetto è davvero molto simile

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  3. Anche noi in friulano diciamo ancjemò! 🙂 comunque in questo caso direi ben venga!! Il tuo panettone è praticamente perfetto, il sogno di chiunque voglia cimentarsi in questa preparazione 🙂 Anzi, visto che ne vedo 2 non è che me ne manderesti uno che faccio la prova assaggio? 🙂

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  4. Cara Milena, ma qui si va sul professionale! 😊 Io, che sono ben conscia dei miti limiti, la compro in una gastronomia monzese nel periodo di Natale per cui forse ormai è entrata nella tradizione tanto quando pandori e panettoni.

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  5. Non conoscevo la veneziana, la conosco come tendina al plurale! Questi sono dei dolci davvero carinissimi e complimenti davvero!! Penso siano difficilissimi da fare e ti ammiro ancora di più *_*

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    1. Mi fai morire! In effetti sono anche tende. Che ridere Ilaria 🙂
      Lo dico davvero con la consapevolezza di chi esperto non è e si cimetna da poco: sappiamo quanto sia importante rispettare gli ingredienti. E la pasta madre non fa da meno: occorre imparare a “conoscerla” (e io sto ancora imparando) alimentandola, annusandola, toccandola e sperimentando anche a costo di qualche insuccesso. Ma le cadure fanno parte del percorso di apprendimento. 🙂
      Un abbraccio Ilaria

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      1. Mia madre si scoccia d’insegnarmi come si usa il lievito madre (criscito da noi), perché ovviamente ai suoi tempi non c’era altro e farlo morire significava non avere più pane in casa 😦 ora che c’è il lievito “moderno”, non vuole più tornare indietro! Quindi seguo voi e con calma imparerò anch’io 🙂

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  6. Milena posso dire che ti sei superata? Io non so se rientra o meno tra i dolci della tradizione natalizia, ma so che è bellissimo solo a guardarlo. Figuriamoci il sapore. Non ho il coraggio, nè il giusto tempo ancora di cimentarmi in un laborioso dolce di Natale. A presto e un abbraccio 🙂

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    1. Eeeeeeeee ti ringrazio cara Melania. Diciamo che il mio lievito madre è stato generoso con me. 🙂 Sai credo che quando sia arrivato il momento di provare qualcosa lo si senta dentro. E non è detto che tutti si debba fare esperienza con tutte le tipologie di dolci: così come è il libro che chiama allo stesso modo il dolce ti dice che è arrivato il momento di sperimentarlo. Per lo meno a me capita così. Un abbraccio!

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  7. Cara Milena che belle che sono. Hai avuto un super fine settimana produttivo e con questi risultati direi che ne è valsa la pena stare in cucina un po’ di ore. Comunque se volessi sacrificarne una per le tue colleghe te ne saremmo grate.
    Un caro abbraccio dalle tue college “invidiosisssimeee”.

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  8. Bravissima Milena. Che fine settimana produttivo!!! E con questo risultato poi ne vale la pena stare in cucina un pochino di ore, giusto? Come ti capisco.
    Comunque se ti sacrificassi a portarcene qualcuna in ufficio soffriremmo un po’ meno. Un caro abbraccio.
    Le tue college “invidiosissssime”.

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    1. AHAHAH Queste le ho fatte qualche mese fa e ho deciso che finalmente era giunta l’ora di condividerle! Questo fine settimana mi sono data alla pasticceria moderna e domani si inizia a “panettoneggiare”. Speriamo in bene. Mah sì al limite mi faccio una grossa risata.
      Per l’ufficio mi gira in testa qualcosa. Vediamo se riesco 😛

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    1. Ehi ciao Serena! Devo dire che quelli di Anice&Cannella così come Fables du Sucre con i lievitati sono fortissimi. A loro l’onore della ricetta a me l’estremo gradito piacere di cimentarmi 🙂
      Un abbraccio, Mile!

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